Ammonta al 69% la percentuale dei lavoratori italiani che considera un’esperienza di lavoro temporaneo come passaggio obbligato per arrivare al tanto agognato contratto a tempo indeterminato, una sorta di trampolino di lancio indispensabile per passare dal precariato alla stabilità.
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Lo si evince da un’indagine promossa da Randstad, il “Randstad Workonitor” che ha monitorato le opinion i dei lavoratori attivi in 33 Paesi a livello globale nel secondo trimestre del 2014.
Anche in Italia, come mostra l’indagine, si sta ampliando la convinzione che il lavoro temporaneo «rappresenti un punto di transito efficace per arrivare a un lavoro stabile e duraturo, in particolare a sostegno dell’ingresso delle nuove generazioni.»
A conferma di tale credenza vi è senza dubbio l’incremento della fiducia riposta dai lavoratori nelle società di recruiting, alle quali si rivolge il 76% dei candidati alla ricerca di un impiego: in Italia, ad esempio, questa percentuale è decisamente superiore alla media globale pari al 69%.
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Nonostante questi dati, gli italiani non mostrano molto ottimismo nei confronti del futuro, tanto che la percentuale di coloro che sperano di trovare un lavoro entro il prossimi sei mesi è in calo rispetto al trimestre precedente.