Manager pubblici: ecco tutti gli stipendi

di Francesca Vinciarelli

20 Febbraio 2015 15:00

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Gli stipendi in base ai dati resi pubblici dal Ministero dell'Economia sulle società partecipate, dal prospetto per la quotazione del 2014.

Resi pubblici dal Ministero dell’Economia i dati sulle società partecipate, dal prospetto per la quotazione del 2014.

Il primo con uno stipendio di 1,56 milioni di euro al lordo delle tasse nel 2013 è Massimo Sarmi, che in quegli anni guidava Poste Italiane. Secondo Mauro Moretti, allora amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, con 1,17 milioni lordi complessivi. Terzo Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri in carica, con 1,039 milioni. Quarto è Giovanni Gorno Tempini, amministratore delegato della Cassa depositi e prestiti (Cdp), che ha sfiorato il milione di euro. Quinto Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia, con uno stipendio di 950.896 euro. Il direttore generale della Rai Luigi Gubitosi è ottavo in classifica, con 650mila euro. La presidente della Rai, Anna Maria Tarantola, quindicesima con 366mila euro. L’amministratore delegato di Expo 2015, Giuseppe Sala, ha percepito 423.100 euro, la presidente, Diana Bracco, 45mila.

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Se vengono considerate anche le società in Borsa, il più pagato tra i pubblici nel 2013 è stato Paolo Scaroni, era amministratore delegato dell’Eni, con 4,68 milioni lordi. Il secondo era Fulvio Conti, allora amministratore delegato e direttore generale Enel, con 3,233 milioni, per soli 6mila euro davanti a Claudio Descalzi, oggi amministratore delegato dell’Eni, all’epoca direttore generale.

Presenti nell’elenco del ministero anche piccole società meno conosciute, troviamo Vincenzo Assenza, presidente della Sogesid, ha guadagnato 315.650 euro. 

Per la prima volta nel 2013 erano stati applicati i limiti fissati per legge agli stipendi dei manager di società pubbliche non quotate. Il tetto era pari al trattamento economico del primo presidente della Corte di Cassazione, che all’epoca era di 312mila euro lordi annui.

Nei stipendi elencati precedentemente, si nota che molti dei stipendi superavano il tetto stabilito, queste può essere successo per vari motivo:

  • i manager erano in carica dagli anni precedenti;
  • per deroghe specifiche, come per le società che emettono bond (Poste, Cdp, Fs).

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Infine da aprile 2014 è stato applicato dal premier Matteo Renzi un tetto pari a un massimo di 240mila euro lordi l’anno, come l’assegno del Presidente della Repubblica