Christine Lagarde: allarme sessismo sul lavoro

di Teresa Barone

27 Febbraio 2015 10:00

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La prima donna del FMI sottolinea come una maggiore partecipazione rosa all?economia farebbe lievitare notevolmente il PIL.

Sono parole dirette e critiche quelle pronunciate dal Christine Lagarde, la prima donna alla guida del Fondo Monetario Internazionale, sottolineando l’esistenza di una sorta di complotto ai danni del popolo rosa che impedirebbe alle donne di partecipare attivamente all’economia.

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Secondo Christine Lagarde, in troppi paesi vigono restrizioni legali che limitano i contributi femminili al lavoro e alla produttività: da parte dell’istituto finanziario globale, quindi, arriva una spinta al rafforzamento del ruolo delle donne nell’economia mondiale, risorse fondamentali per aumentare le prospettive di crescita e migliorare lo sviluppo.

Si tratta di affermazioni che richiamano quanto reso noto proprio da un recente studio condotto dal Fondo, che ha indagato sulle disparità di genere a livello internazionale rendendo noti dati poco rassicuranti: nonostante i progressi in materia di parità di genere, infatti, quasi il 90% dei Paesi è caratterizzato dalla presenza di almeno un limite legale basato sul sesso, mentre sono 28 gli Stati che hanno dieci o più leggi di questa tipologia.

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Per quanto riguarda il PIL “sprecato” propria a causa delle discriminazioni contro le donne, negli USA si parla di una perdita del 5%, in Giappone del 9% e in Egitto del 34%. In Italia questa percentuale ammonta al 15%.