La motivazione è ciò che occorre al lavoratore per concludere i propri compiti oltre che in modo eccellente, anche in serenità. Motivare dei propri lavoratori non è facile come sembra, molti capi pensano che guidando un gruppo si motiva automaticamente. La maggior parte delle volte un capo invece di motivare impone, manipola e nei peggiori dei casi costringe.
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Il manager tra i tanti impegni ha il ruolo di migliorare sia in quantità che in qualità il rendimento del gruppo di lavoro che segue. Questo compito però per riuscire deve essere fatto con consapevolezza e nel modo giusto. Un dipendente che non si sente motivato non avrà nessuno stimolo nel compiere sempre meglio il suo lavoro, questo stato prolungato nel tempo abbassa la produttività e la qualità dei risultati.
Molti manager preferiscono concentrare il tutto sullo stipendio, questo perché si pensa che alla basa della produttività ed anche della motivazione, ci siano i soldi che si percepiscono. Naturalmente la giusta retribuzione è un tassello importante per un dipendente, ma non è assolutamente l’unico fattore sufficiente per motivare.
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Il manager deve saper comunicare con i propri dipendenti, ascoltare le loro idee e i loro progetti, deve essere capace di prendere decisione importanti riuscendo a coinvolgere tutto il gruppo di lavoro. La fiducia ad esempio è uno dei fattori che portano in un dipendente una forte motivazione, questo perché il dipendente si sentirà davvero considerato e darà il meglio di se per portare a termine un determinato progetto.
Infine sarebbero del tutto da evitare comportamenti troppo aggressivi e dittatoriali, ciò non significa che non ci sia bisogno più di superiori, ma questi ruoli deveno essere usati nel giusto modo.