Migliora lo stato d’animo degli italiani riguardo alla loro condizione lavorativa, segnando un 14% in più di ottimismo rispetto allo scorso anno nello stesso periodo. I dati, derivanti dal Randstad Workmonitor, indicano una strada positiva per il 2016 appena iniziato.
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In generale in Italia un po’ più della metà dei lavoratori, il 51%, prevede una crescita per l’azienda in cui lavora, al contrario si spera poco in un avanzamento di carriera e in un miglioramento della condizione economica personale. Marco Ceresa, Amministratore Delegato di Randstad Italia afferma «Il Randstad Workmonitor presenta un quadro complessivamente più sereno per il 2016. Nelle prospettive economiche per il Paese, l’Italia fa registrare uno dei più significativi progressi al mondo, collocandoci lontano dal pessimismo radicale del 2015, anche se va sottolineato come ancora metà dei lavoratori non esprima fiducia nella ripresa del quadro economico».
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Tra i paesi più ottimisti ci sono, naturalmente, l’India, con l’86% dei lavoratori convinti che la propria azienda sia in continuo miglioramento, la Cina, con il 77%, gli Stati Uniti, con il 76% e la Spagna, con il 71%. L’Italia, per quanto riguarda questo dato, raggiunge il 61% collocandosi così al diciannovesimo posto su 34 paesi.
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Altalenante la situazione del singolo lavoratore, con una percentuale di chi teme di perdere il proprio posto stabile al 9%, la percentuale di chi cerca lavoro in calo così come quella di chi ha fiducia nel trovare un nuovo posto di lavoro.