Mentore: sempre indispensabile

di Teresa Barone

29 Aprile 2016 13:00

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Per il proprio sviluppo professionale è fondamentale affidarsi a un mentore? I dirigenti dicono si.

Scegliere un mentore rappresenta una strategia vincente per fare carriera: lo pensa l’86% dei CFO, convinto che poter affidarsi a una figura esperta e competente possa contribuire notevolmente allo sviluppo professionale.

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Lo afferma un’indagine Accountemps, lo stesso che tuttavia mostra come solo il 26 per cento dei lavoratori abbia un mentore al quale riferirsi (le donne meno dei colleghi uomini). Ma cosa rende così importante questa figura?

Se per il 48% dei responsabili finanziari intervistati è fondamentale poter imparare direttamente da una persona che ricopre lo stesso ruolo a cui si aspira, il 20% afferma che il mentore aiuta a imparare quelle regole che solo l’esperienza può insegnare.

E ancora, per l’11% la presenza di un consigliere fidato può offrire sempre un parere neutrale, sostenendo nel processo decisionale. 

«Un mentore esperto può rappresentare una sorta di catalizzatore per aiutare i professionisti a tutti i livelli a progredire nella loro carriera – ha dichiarato Bill Driscoll di Accountemps. – Un mentore può aiutare a superare le sfide della carriera, fornisce un incoraggiamento e condivide quanto appreso dai successi e dai fallimenti del passato. Spesso, mentori all’interno dell’azienda finiscono per essere forti sostenitori di carriera per coloro che prendono sotto le loro ali, aiutandoli a salire attraverso l’organizzazione.»

Come sottolinea Driscoll, tuttavia, il rapporto tra mentore e “allievo” non deve essere a senso unico, infatti anche il primo può apprendere nuove competenze dal suo “mentee”, specialmente se appartengono a generazioni differenti.