Parole complicate che indicano concetti semplici: transazionale e trasformazionale sono due modi differenti di essere manager, con strategie diverse ed effetti diversi.
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Schematicamente il primo tipo di leadership basa i suoi rapporti sullo scambio e sull’utilità. Tende a ricompensare i dipendenti quando raggiungono obiettivi a breve termine e a gestire le eccezioni. Infatti agisce nel caso in cui ci si stia allontanando dallo standard di riferimento. In generale si può affermare che il leader transazionale abbia la tendenza ad evitare le responsabilità, non incarnando la guida di cui ogni azienda avrebbe bisogno.
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Al contrario il leader trasformazionale ha un impatto immediato e profondo sull’ambiente di lavoro e sui dipendenti. Riesce a cambiare il contesto in cui opera ed ha una visione globale delle cose. Utilizza il proprio carisma per creare un legame con chi lo circonda e sa ispirare i dipendenti. Per questo sa utilizzare una comunicazione coinvolgente, tramite parole chiave semplici ed immediate. Conosce le peculiarità di ogni dipendente e ne esalta le capacità e le potenzialità. In generale sa creare un ambiente creativo e stimolante e responsabilizza di dipendenti delegando alcune mansioni importanti.
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Naturalmente è il secondo tipo di leadership a provocare effetti positivi sull’azienda, infatti riesce ad ottenere il massimo dai dipendenti, condividendone una visione. Ogni manager può diventare un leader trasformazionale, l’importante è mettersi in discussione e ripensare il proprio modo di condurre la propria attività.