Manager europei col sorriso

di Chiara Basciano

13 Maggio 2016 12:00

logo PMI+ logo PMI+
I livelli di fiducia dei CEO europei crescono, ma non si nutrono false illusioni sulla situazione economica.

Siamo al terzo trimestre positivo per quanto riguarda la fiducia negli affari da parte dei CEO europei. L’ultimo anno infatti si sta delineando sempre più come positivo, a differenze del periodo che va dal 2011 al 2013, periodo nero della crisi.

=> Scopri i dati di un anno fa

Ad analizzare ancora una volta il sentiment dei CEO è il YPO Global Pulse, il cui membro, e presidente di In Job S.p.A., Carlo De Paoli, afferma «Così come la ripresa economica europea continua ad un ritmo moderato, anche la fiducia economica dei CEO europei rimane stabile nonostante le sfide rilevanti e l’incremento dei rischi messi in atto per la crescita dell’intero continente». L’analisi della situazione italiana mostra netti segnali buoni, come egli stesso afferma «La fiducia economica in Italia è arrivata a un livello abbastanza solido di 63.1, con un incremento di 1.5 punti rispetto all’ultimo trimestre del 2015 e i business leaders italiani mostrano un modesto ottimismo, malgrado l’economia stia perdendo parte dell’impulso che aveva registrato lo scorso anno».

In generale il paese con il tasso di ottimismo maggiore risulta essere il Regno Unito, caratterizzato da un incremento di 4,0 punti e giungendo così a quota 62,9 nel primo trimestre. Il dato supera in questo modo quello di paesi come Francia e Germania, caratterizzati invece da una lieve flessione della fiducia, con la Francia in calo di 1 punto a 56,2 e la Germania di 1,1 punti a 59,3.

=> Vai ai ottimismo e successo

Per quanto riguarda i paesi extra europei la fiducia in Africa è aumentata di 2,2 attestandosi a un livello relativamente positivo di 53,2, mentre negli Stati Uniti ha guadagnato 0,5 punti arrivando a 59,6. L’Asia rimane stabile il Medio Oriente invece cala. In generale non si nutrono però false speranze e riguardo al futuro tutti i CEO rimangono cauti, non aspettandosi incrementi di fatturato, infatti il 35% degli intervistati è convinto che la situazione sia destinata a migliorare nel prossimo semestre, ma si tratta del 40% in meno rispetto al sondaggio precedente.