La flessibilità sul lavoro è un argomento presente, in maniera diversa, già da tanti anni. Ogni epoca ha collegati motivi differenti per la ricerca di questo tipo di privilegio, ad oggi i dipendenti ed anche alcune aziende sono convinte che più flessibilità significa anche più produttività.
=> Flessibilità significa fedeltà
Questo tipo di conseguenza non è sempre vera, spesso si rischia di andare a danneggiare il processo di lavoro con un’eccessiva flessibilità ed un eccessivo distacco da parte dei lavoratori.
=> Perché offrire flessibilità sul lavoro? I vantaggi
Nello specifico si intenda flessibilità lavorativa la capacità del lavoratore di gestire in maniera autonoma la propria carriera, la flessibilità lavorativa dovrebbe prevedere un costante miglioramento delle conoscenze del lavoratore e di conseguenza del livello occupazionale raggiunto, sia per quanto riguarda il versante economico, sia per quanto riguarda quello delle competenze professionali.
La flessibilità sul posto di lavoro è un elemento molto richiesto da parti dei lavoratori, ma perché? non per tutti lo scopo è lavorare meglio e di più, per molti l’ideologia di flessibilità porta su tutti altri pensieri che se resi reali rischiano di danneggiare il proprio lavoro e la propria azienda.
=> Flessibilità uguale produttività
Per questo la flessibilità si trova ad essere divisa tra pro e contro. Da una parta ci si trova davanti una vera e propria innovazione sul mondo del lavoro, che potrebbe migliorare in gran parte sia il lavoro che alcune difficoltà. Dall’altra parte ci si trova a dover far i conti con dipendenti frammentari nel luogo di lavoro fisico, come gli uffici, tutto questo gestito nella maniera sbagliata rischia di danneggiare allo stesso modo anche il proprio lavoro, compromettendo gravemente sia lo sviluppo della carriera e ancor peggio del lavoro in questione.