Conflitto sul posto di lavoro

di Francesca Vinciarelli

15 Giugno 2016 09:00

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Sul lavoro nascono problematiche spesso difficili da gestire, ecco come muoversi quando nascono dei conflitti.

Il lavoro è ricco di fonti di stress che fanno sentire il lavoratore più irritato e meno tollerante, per questo capita sia volendo e sia non volendo, di trovarsi in mezzo a litigi, discussioni e confronti.

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Molto spesso ci si chiede quali siano le regole per affrontare tali situazioni, non ci sono regole fisse, anche perché ogni persona è diversa.  Di certo però ci sono alcuni comportamenti che aiuterebbero a superare alcune situazioni al meglio. Se sul posto di lavoro ci si trova a discutere è un buon consiglio non rispondere in modo eccessivo, sia con i toni che con le parole. Se si ritiene giusto non lasciar perdere e rispondere a chi ci ha istigato, bisogna ricordare che per restare nella ragione si devono tenere i toni giusti, urlare e usare parole poco adeguata, non peggiora solo la situazione con il collega ma potrebbe creare spiacevoli situazioni anche con i propri capi.

=> Si chiede scusa anche sul lavoro

Inoltre è bene evitare tutto ciò che fa parte della sfera privata, anche se si è molto irritati alcuni argomenti è meglio lasciarli del tutto fuori. Infine se il litigio è nato per banali motivi, può essere la scelta migliore chiedere scusa per l’accaduto e passare una pausa pranzo insieme per chiarire e ricostruire i rapporti. Avere dei buoni rapporti con i colleghi di lavoro, aiuta ad arrivare al termine delle ore di lavoro con meno stress e stanchezza. Inoltre è importante fare particolare attenzione a ciò che ci accade intorno, questo perché sul lavoro non si viene a contatto solo e semplicemente con colleghi sgarbati, maleducati o poco collaborativi, ma purtroppo in alcuni casi si devono condividere le giornate di lavoro con dei veri e propri prevaricatori. Non si parla quindi di semplici litigi o discussioni ma di un vero e proprio abuso del potere. Il prevaricatore è una persona aggressiva è colui che con il suo potere attua delle strategie verso un lavoratore, come l’isolamento e il denigramento. Tutto ciò però ha un nome, mobbing, più semplicemente assalire una persona per scopi negativi. Le tecniche più utilizzate nel mondo del lavoro, sono l’isolamento dagli altri colleghi, da cene, da riunioni e da tutto ciò che fa parte del mondo del lavoro.

=> Le conseguenze del mobbing

Per un lavoratore sentirsi in disparte per molto tempo porta stress e depressione. Ma purtroppo le strategie sono anche molto altro, tra queste troviamo anche i pettegolezzi e le calunnie infondate. Si sa quanto importante sia la propria riputazione e la propria immagine sul posto di lavoro, essere continuamente derisi può portare conseguenze gravi sia nel mondo del lavoro e sia per la propria stabilità psicofisica. Questo perché il cervello tende a convincersi con il tempo che ciò che viene detto dagli altri è reale, tutto ciò porta al lavoratore negatività e depressione, che molto spesso purtroppo ricade anche nella vita privata, rovinando anch’essa. Ma tutto ciò non si ferma solo alle mansione, ma colpisce anche la retribuzione che molto spesso è inferiore rispetto agli altri lavoratori, motivata per le basse capacità e le difficoltà a concludere bene le mansioni lavorative. Se il mobbing è a un livello ancora più alto, si rischia addirittura di ricevere minacce, provocazioni e nel peggiore dei casi molestie sessuali. Per chi subisce mobbing una regola fondamentale e non accettare tutto ciò, molto spesso vivere molto tempo sotto le critiche e i soprusi, porta a perdere sicurezza e autostima, accettando impassibili tutto ciò.

=> Combattere il mobbing 

La prima regola è quella di documentarsi su tutte le possibilità sia legali che non legate al mobbing. Chiedere aiuto alle persone giuste, dialogare con la propria famiglia, nascondere non servirà a migliorare la situazione. Infine è importante mantenere anche la calma, nel lavoro può essere facile passare dalla parte del torto, per vincere la battaglia contro i prevaricatori è importante non rispondere e reagire in malo modo. Ricordando sempre che non perché si viene retribuiti è obbligatorio accettare qualsiasi sopruso.