Aspettando lo stipendio

di Francesca Vinciarelli

22 Novembre 2016 09:00

logo PMI+ logo PMI+
Stipendi che non arrivano mai, ecco in che modo comportarsi davanti tale problema.

Tutto ruota intorno allo stipendio e spesso è proprio questo elemento che motiva il lavoratore, ma se ciò non accade come bisogna comportarsi con il proprio datore di lavoro?

=> Stipendio in aumento per chi dorme bene

In primis bisogna ricordarsi di non partire subito in quarta, l’avvocato è una soluzione valida ma alcune volte si può anche aspettare, in alcuni casi un semplice sollecito inviato per iscritto dal dipendente al proprio datore di lavoro, potrebbe risolvere la situazione più velocemente e con minori complicazioni. In secondo luogo bisogna ricordare di non firmare la busta paga “per quietanza” se lo stipendio non viene versato. Se viene firmata anche la quietanza il dipendete riconosce di aver ricevuto il pagamento, ma se ciò poi non accade, la tutela in tribunale sarebbe più lunga e complicata. 

=> Stipendio in aumento per chi dorme bene

Il lavoratore ha il diritto di ricevere lo stipendio e riceverlo nel giorno giusto, per questo il lavoratore oltre a chiedere l’immediato versamento dello stipendio, può richiedere anche gli interessi di mora per ogni giorno di ritardo nel pagamento. Ma non solo, il dipendente può decidere di chiedere un ulteriore risarcimento per i danni, dovuti dal mancato pagamento. Le modalità per avviare queste procedure sono due, con l’aiuto di un avvocato, oppure in modo più pacifico, nonché rivolgendosi direttamente al responsabile delle risorse umane o al proprio principale per richiedere accurate spiegazioni circa il ritardo dello stipendio.

=> Problemi sul lavoro: ecco dove nascono

Ed infine la causa all’azienda, il dipendente deve possedere una prova scritta del proprio credito, cioè la busta paga non quietanzata, chiedendo ad un avvocato di presentare ricorso per decreto ingiuntivo. Il procedimento dura dai tre ai sei mesi, senza essere chiamati davanti al giudice. Il tribunale con i documenti ricevuti invia un ordine di pagamento nei confronti del datore di lavoro. Successivamente il datore di lavoro avrà 40 giorni dalla notifica del decreto per decidere se pagare, se non pagare subendo un’esecuzione forzata o infine può decidere se presentare opposizione.