Con la fine del 2016 arriva il report Istat sulle differenze retributive relative al settore privato, un’analisi basata sul 2014 che mette a confronto gli stipendi italiani sottolineando come la media delle retribuzioni lorde sia stata pari a 14,1 euro.
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Per quanto concerne i compensi dirigenziali, la retribuzione di questo gruppo professionale (che occupa l’1,8% delle posizioni di lavoro complessive) è pari a tre volte e mezzo quella degli impiegati d’ufficio: la retribuzione oraria dei dirigenti supera di oltre 3,5 volte superiore quella degli impiegati d’ufficio e di 2,9 volte a quella delle professioni tecniche intermedie.
«Questa polarizzazione lungo la dimensione professionale ha i suoi estremi evidenziabili a livello di Gruppi professionali: la retribuzione oraria più bassa si registra per Collaboratori domestici, portantini, bidelli, addetti alla pulizia. Al lato opposto, tra le posizioni lavorative con retribuzioni orarie più elevate si collocano gli Imprenditori, amministratori e direttori di grandi aziende e gli Imprenditori e responsabili di piccole aziende.»
Il report mette in evidenza come la retribuzione oraria aumenti con l’incremento anagrafico e con l’anzianità di servizio:
«Per un lavoratore con almeno 35 anni di servizio è del 70% superiore a quella di un lavoratore con meno di 5 anni di servizio.»
Analizzando i vari comparti economici, i compensi orari medi superiori sono stati rilevati nel settore delle attività finanziarie ed assicurative. Il report completo è pubblicato sul sito dell’Istat.
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