Monitorare la capacità di una nazione di attirare, valorizzare e fidelizzare i migliori talenti: questo il fine del Global Talent Competitiveness Index (GTCI) promosso da Adecco Group insieme a INSEAD e Human Capital Leadership Institute (HCLI).
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Il report internazionale è stato presentato a Davos nell’ambito del World Economic Forum Annual Meeting 2016, classifica che vede l’Italia occupare il 41esimo posto nella graduatoria che coinvolge 109 Paesi.
Se l’Italia viene valutata positivamente per quanto riguarda la capacità di sviluppare e formare talenti, migliorandone le competenze professionali, le iniziative messe in atto per attirare nuove risorse qualificate e professionisti non sono giudicate altrettanto positivamente.
A livello urbano, inoltre, tra le 50 città mondiali più attrattive figurano anche Bologna, Milano e Torino, rispettivamente al 26mo, 31mo e 3mo posto.
«Un importante risultato dell’edizione 2017 del Gtci – afferma l’AD di Adecco Andrea Malacrida – è l’evidenza che anche le città più piccole, e non solo le grandi metropoli o capitali, hanno la capacità di innovare e di creare le condizioni necessarie per essere attrattive dal punto di vista degli investimenti e della scelta professionale e di vita di tanti. Bologna prima in Italia e tra le prime trenta nel mondo ne è esempio concreto certamente grazie alla vitalità economica che la contraddistingue, sinonimo di un territorio fertile per la nascita di start up anche supportate da un’Università di grande tradizione. Anche Milano e Torino risultano tra le città più attrattive a livello globale grazie a un’applicazione virtuosa della tecnologia e investimenti indirizzati alla crescita».