I buoni pasto o ticket restaurant vengono forniti dal datore di lavoro in sostituzione del servizio di mensa aziendale.
La funzionalità dei buoni pasto
Per la precisione i buoni pasto o i ticket restaurant vengono erogati da una società terza che in convenzione con l’azienda, garantisce al lavoratore la possibilità di consumare il pasto, sia per il pranzo che per la cena. Per questo motivo i lavoratori che non hanno una mensa all’interno della propria azienda possono utilizzare i buoni pasto presso tali strutture, solo nel caso in cui accettano i ticket restaurant in sostituzione del pagamento in denaro. Inoltre la legge stabilisce che i ticket restaurant, di importo compreso tra i 2 e i 10 euro, sono esenti da tassazione entro il limite di 5,29 euro se in formato cartaceo e di 7 euro per quelli di formato elettronico.
Ticket elettronici: i dubbi
I voucher possono essere sia cartacei che elettronici e ne hanno diritto sia quelli assunti a tempo pieno e sia coloro con contratto part-time. I cambiamenti sui buoni pasto iniziano insieme al nuovo anno appena cominiciato, tra i principali cambiamenti si trova il passaggio quasi definitivo dai ticket cartaci al sistema elettronico. La card elettronica è già presente in molte aziende e prevede il pagamento mediante il POS erogato in favore dell’esercente bar, ristorante o supermercato. Ovviamente si parla di un cambiamento definito e finale più che una novità, infatti di buoni pasto elettronici si parlava già dal 2015. Per quanto riguarda la soglia di esenzione dell’importo del buono pasto si parla di un passaggio da 5,29 euro a 7 euro. Importo che non concorre per formare reddito da lavoro dipendente, viene quindi concessa l’esenzione dai contributi INPS e dall’IRPEF, l’azienda non sarà più obbligata a corrispondere gli oneri contributivi e previdenziali sulla differenza di 1,71.
I fringe benefit
Precisando come già detto che i buoni pasto 2017 vengono garantiti sia a lavoratori part-time che full-time, secondo determinate regole.
Per i lavoratori assunti a tempo pieno vengono erogati i buoni pasto, di importo compreso tra i 2 e i 10 euro proprio per sostituire il servizio di mensa aziendale o vitto e per garantire la possibilità di fruire del pranzo in strutture esterne convenzionate. Per i lavoratori assunti con contratto part-time bisogna specificare che non lavorando l’intera giornata non hanno generalmente diritto ai buoni pasto, ma ove ricorrono le seguenti condizioni sono ammessi a godere del beneficio:
- orario di lavoro che copre la fascia oraria di un pasto;
- distanza tra l’abitazione e l’azienda, che rende impossibile, per il lavoratore, consumare il pasto a casa propria: ipotesi recentemente confermata da una sentenza della Cassazione.
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