Scende in modo evidente il numero di iscrizioni alla pratica notarile sul territorio nazionale, con un calo che tra il 2010 e il 2016 ha raggiunto il 70% a Torino e si mostra notevole anche a Roma e Milano.
=> Stress nemico di manager e professionisti
A sottolinearlo è Federnotai, il sindacato dei notai italiani che lancia l’allarme sul calo di interesse verso questa professione, dovuto principalmente alla tempistica irregolare che caratterizza i concorsi (teoricamente annuali), così come alla lentezza che riguarda la correzione dei test e l’approvazione della graduatoria.
Tempi lunghi che pesano anche economicamente sui candidati e sulle loro famiglie, tenendo conto delle regole e dei limiti che impediscono di consegnare le prove scritte per più di tre volte, anche se è possibile iscriversi al concorso in più sessioni.
Federnotai propone una serie di cambiamenti per agevolare l’accesso alla professione: annullamento del limite delle tre consegne, reintroduzione della preselezione (che non sia preceduta dalla pubblicazione dei test), riorganizzazione della struttura e del funzionamento della Commissione esaminatrice.
«Occorrono certamente nuovi contenuti nel percorso di studi – afferma Carmelo Di Marco, presidente di Federnotai -, l’utilizzo di lingue diverse, strumenti che permettano al notaio di esercitare la sua funzione anche se il cliente non si trova fisicamente nello stesso luogo. Ma occorre soprattutto che i ragazzi conoscano e apprezzino l’essenza della funzione: i giovani appaiono rassegnati alla precarietà dei rapporti e all’incertezza dei diritti. Scegliere una professione che, al contrario, ha la funzione essenziale di dare stabilità e sicurezza a chiunque, senza distinzione di status sociale e di appartenenza, può rappresentare una sfida appassionante e persino una occasione di riscatto, che può essere centrata salendo sul formidabile “ascensore sociale” rappresentato dal concorso pubblico notarile. Abbiamo affidato le nostre proposte al Consiglio Nazionale del Notariato augurandoci che le analizzi e le condivida per sottoporle al Ministero di Giustizia in vista di una riforma migliorativa.»
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