Litigare sul lavoro è un evento molto frequente, che portano a creare degli ambienti di lavoro poco sereni e di conseguenza poco produttivi.
Un pessimo carattere non giustifica il licenziamento
Il continuo stato di rabbia e frustrazione porta un malessere mentale e anche fisico, questo significa recarsi sul lavoro già stressati e demotivati rovinando con il tempo il lavoro e la propria carriera. Il proprio ambiente di lavoro si conosce, ma ovviamente quando ci si reca al lavoro la sperenza è quella di non cadere in discussioni e litigi, ma purtroppo lo stress porta molto spesso ad essere più irritabili e meno pazienti, rischiando di creare discussioni anche per le minime cose. Ad oggi ci sono degli atteggiamenti e degli eventi che sono spesso la motivazione dei litigi, tra queste la principale è lo spazio in ufficio, al posto di lavoro poco sicuro fino ad i rapporti non bellissimi con i colleghi.
Troppe liti in ufficio? Produttività a rischio
Spesso si rischia di perdere moltissimo tempo, abbassando anche la produttività proprio per i molteplici litigi e per le molteplici discussioni. Secondo alcuni sondaggi i lavoratori che devono stare tante ore a contatto con i propri colleghi, in spazi molto stretti, sono più portati a litigare e discutere. Inoltre è difficile superare anche la maleducazione e comportamenti scorretti, questo perché si fa fatica a sopportare colleghi furbetti o poco corretti, sopratutto quando ci si trova a lottare per riuscire a mantenere il proprio posto di lavoro. Infine le distrazioni altrui che disturbano anche gli altri, si parla di chiamate personali, l’uso continuo degli smartphone e le eccessive pause caffè o sigaretta. L’unico consiglio utile per non litigare nell’immediato è quello di parlare educatamente e chiedere spiegazioni o gentilmente di evitare un determinato comportamento.
Fonte: Shutterstock