Vorrebbero fare carriera ma trovano ostacoli lungo il percorso, non si sentono tutelate e lamentano retribuzioni più basse, questo il panorama descritto dall’Hays Gender Diversity di quest’anno. L’indagine svela l’opinione delle professionista italiane, restituendoci un ritratto a tinte forti.
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Sofia Cortesi, Finance Director di Hays spiega «Anche se sono stati fatti diversi passi avanti rispetto agli anni passati, la parità di genere in Italia sembra essere ancora una chimera. Uomini e donne hanno spesso percezioni diametralmente opposte del mondo del lavoro nel nostro Paese e il fatto che, ancora oggi, le donne che ricoprono ruoli di leadership siano così poche fa riflettere. Le donne sono un asset che il nostro Paese deve riuscire a valorizzare: è auspicabile un cambio di direzione che porti le professioniste italiane ad avere le stesse reali opportunità di crescita e di carriera dei colleghi maschi».
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Le donne infatti amano le posizioni di leadership, considerato che l’87% vorrebbe arrivarci (laddove gli uomini sono il 90%), ma solo il 49% crede che le aspettative possano essere realizzabili. E mentre il 52% delle donne intervistate considera il suo stipendio ingiustamente più basso di quello degli uomini, gli stessi non la vedono nello stesso modo, infatti la percentuale scende al 37%.
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In termini concreti, cosa può aiutare le donne? Solo il 29% delle intervistate lavora in un’azienda dove ci sono strumenti finalizzati a conciliare lavoro e famiglia, nel dettaglio attraverso l’introduzione di un orario flessibile (apprezzato dal 55%), la possibilità di lavorare da casa (per il 15%), l’asilo aziendale (9%), il congedo di paternità (6%).
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