Migliorare il benessere aziendale per creare luoghi di lavoro produttivi e flessibili, lo smart working è la modalità di lavoro che cerca di raggiungere queste obiettivo.
Smart Working: iniziative nel pubblico impiego
Come ogni cambiamento è difficile da subito comprenderne i lati positivi, soprattutto se comprende una modalità di lavoro più autonama che spaventa da sempre i datori di lavoto italiani. Lo smart working “rompe” il concetto di luogo fisso di lavoro e mette al centro del concetto di lavoro i lavoratori, la competenza, la creatività e la capacità di auto-organizzarsi. La flessibilità alla base dello smart working ha già conquistato le società in giro per il mondo e con il tempo conquisterà anche le aziende italiane. Una realtà vicino al telelavoro che permette di unire la flessibilità, l’autonomia e anche la collaborazione, tutto questo grazie alle nuove tecnologie che riescono a creare ambienti di lavoro innovativi. Per capire tutti i vantaggi è importante dividerli in tre categorie, nonché i vantaggi per l’azienda, vantaggi per le persone e i vantaggi per l’ambiente/società.
Smart Working: cosa dice la legge?
Lo smart working è in grado di tagliare dei costi e di risparmiare su molteplici aspetti, per quanto riguarda i lavoratori si parla di un aumento del +20% della produttività, seguiti dalla soddisfazione e motivazione in crescita grazie alla possibilità di gestire meglio vita privata e lavoro. Per quanto riguarda la riduzione si parla sia di risparmio di costi che di tempo nello specifico:
- riduzione dei costi di gestione dello spazio fisico
- riduzione del tasso di assenteismo
- risparmio orario
- risparmio economico
Tutto questo perché si parla di due giorni a settimana di home working che porta un risparmio di fine anno di 172 ore, rispettivamente nel lato economico si parla di 1.200 Euro.
Fonte: Shutterstock