Si sprecano fiumi di parole sui vantaggi derivanti dalla scelta dello smart working tanto da pensare che ormai sia una prassi in qualsiasi tipo di azienda. Ma quando si scorrono i dati sulle aziende che lo stanno mettendo in pratica si rimane scoraggiati.
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I dipendenti lamentano una mancanza di lucidità da parte delle aziende, ancora oggi restie a concedere un lavoro svolto da casa, che proceda per obiettivi e non basato sulle ore trascorse in ufficio. Risparmio di tempo, e diminuzione dello stress sono due fattori considerati centrali per i dipendenti che si sorprendono a veder loro negata la possibilità di svolgere il lavoro da casa.
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Grazie alle connessioni veloci e alla facilità di condivisione dei documenti dare inizio allo smart working non è un passo difficile da compiersi eppure il cambio di mentalità non permettere di procedere. I manager a capo delle aziende vedono ancora nel controllo lo strumento migliore per assicurarsi produttività, senza capire che ostacolando la libertà dei dipendenti i risultati sarebbero certamente maggiori.
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La fine dell’ufficio fisico permette un risparmio enorme sul costo di affitto e utenze e per chi si spaventa all’idea di non avere un contatto diretto coi dipendenti potrà essere utile appoggiarsi alle sale riunioni presenti nei coworking. Una riunione settimanale, all’ inizio o alla fine della settimana potrebbe essere il modo migliore per mantenere una situazione di controllo, lasciando invece la possibilità, il resto della settimana, di procedere in autonomia, mantenendo un contatto tramite le chat o le videochiamate. Si tratta di mettere in atto un cambio di mentalità, i dipendenti sono pronti, mancano solo i manager.
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