Tratto dallo speciale:

Aprire negozio in franchising

di Anna Fabi

Pubblicato 24 Maggio 2022
Aggiornato 15 Maggio 2023 13:01

Aprire negozio in franchising, ecco come sfruttare il know-how ed il successo di noti brand mettendosi in proprio.

Lasciare il lavoro e cominciare una nuova vita è il sogno di molti, le vie per farlo sono diverse ma non sempre facili.

Franchising al femminile

Tra le varie possibilità che si hanno per cambiare vita si trova anche quella di aprire un negozio in franchising, processo apparentemente più semplice di iniziare un’attività in proprio da soli. In primis l’iter burocratico per aprire un negozio in franchising è ad oggi più semplice, grazie all’introduzione della Legge Bersani, legge che ha liberalizzato le attività commerciali da tanti limiti e restrinzioni.

I requisiti fondamentali per aprire un negozio in franchising sono in primis le capacità imprenditoriali e il saper accettare le limitazioni imposte dal contratto di franchising. Dopo di che si parla di requisiti oggettivi del franchisee nonché i requisiti personali, infatti per aprire un’attività commerciale in franchising o indipendente è necessario, come previsto dall’art. 5, commi 2 e 4, del D.L.vo 114/98, non aver subito precedenti fallimenti, non aver riportato condanne penali – sottoposti a particolari misure di prevenzione.

In questi casi il divieto di esercizio dell’attività commerciale permane per la durata di 5 anni. Inoltre i requisiti professionali per il settore alimentare, infatti per specifiche categorie come il settore alimentare è necessario avere frequentato con esito positivo un corso professionale per il commercio relativo al settore merceologico alimentare, istituito o riconosciuto dalla Regione o da altri enti preposti.

Il Made in Italy in franchising

I step utili per la reale apertura sono moltissimi, in primis il franchisee, deve seguire fare una scelta ponderata sul marchio con il quale si vuole affiliare, calcolando in anticipo i costi del capitale di investimento iniziale, precedentemente quantificato in denaro, richiesto dal franchisor per fruire del diritto di ingresso, e di un’eventuale richiesta di finanziamento per conto terzi che dovrà essere contabilizzata in rimborso dal momento che l’attività entra a pieno regime.

Ovviamente ci sono dei vantaggi notevoli aprendo in franchising, consente infatti al piccolo imprenditore di poter concorrere con i grandi marchi a prezzi concorrenziali grazie alla produzione su larga scala della Casa Madre, ossia, la società a cui si sceglie di affiliarsi, a fronte di basso capitale di investimento iniziale. Infine sono però presenti anche i pro, fra tutti la consapevolezza di non poter organizzare il proprio lavoro mai in modo indipendente in quanto è obbligato a rispettare la formula commerciale già sperimentata del franchisor, oppure, la possibilità non remota di dover pagare alla casa madre le cosiddette royalties periodiche, percentuali sul fatturato dell’attività che solitamente non superano il 10%.