Assenze ingiustificate

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 30 Maggio 2017
Aggiornato 19 Settembre 2022 15:27

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Licenziamento per assenze ingiustificate, ecco quando scatta.

Le assenze sono un diritto del lavoratore in alcuni casi specifici come la malattia, ma possono essere causa di licenziamento se le assenze non vengono giustificate.

Gestire i dipendenti ritardatari

Se il lavoratore si assenta dal lavoro senza una giustificazione e non riusulta reperibile per tutte le visite di controllo, il superiore può licenziarlo, questo è dovuto non solo all’assenza ingiustificata ma alla mancanza di disponibilità per le visite di controllo. Al contrario se il lavoratore si assenta per malattia ed invia al suo superiore la lettera dove giustifica l’assenza insieme al certificato medico, il superiore non può licenziare il lavoratore vista la comunicazione nei tempi previsti (comunicazione entro un minimo di 24 ore e un massimo di 48 ore). Specificando che in caso di licenziamento il datore di lavoro deve dimostrare sia l’assenza ingiustificata del dipendente, sia il comportamento scorretto che ha pregiudicato di conseguenza il rapporto di fiducia tra lui e il dipendente. Il lavoratore può rispondere provando che l’assenza avvenuta era inevitabile, inoltre può spiegare il motivo per non averla giustifica e per non essere stato presente a tutti i controlli. Tutto ciò può capitare ad esempio per un grave incidente, dove quindi il lavoratore si è trovato impossibilitato ad aggiornare il proprio datore di lavoro.