Gli stage sono utili per comprendere al meglio ciò che si è studiato negli anni, oppure per recuperare l’esperienza tanto richiesta dagli annunci di lavoro, non è però così semplice comprendere il loro funzionamento e su quali stage puntare.
Mi creo esperienza
L’esperienza sembra essere fondamentale per lavorare, gli annunci di lavoro sono infatti molto chiari e selettivi, l’esperienza come la lingua sono le caratteristiche più richieste, questo per i giovanissimi può essere un ostacolo difficile da superare. Proprio per questo problema corrono in aiuto gli stage, nello specifico si parla di un periodo di formazione in azienda, un aiuto per entrare nel vivo della realtà aziendale e di acquisire quelle conoscenze ed esperienze professionali. Gli elementi fondamentali da conoscere sono due, nonché il tempo e la retribuzione, nel primo caso si parla di tempistiche differenti nonché:
- per i tirocini formativi e di orientamento una durata massima di 6 mesi;
- per i tirocini di inserimento/reinserimento al lavoro una durata massima di 12 mesi;
- per i tirocini attivati in favore di soggetti svantaggiati una durata massima di 12 mesi;
- per tirocini attivati in favore di soggetti disabili una durata massima di 24 mesi.
Esperienze che tagliano la strada
Per quanto riguarda la retribuzione lo stage non viene retribuito per l’attività svolta, in quanto il rapporto con l’azienda ospitante non costituisce un rapporto di lavoro, ma ci sono delle forme di rimborso spese a volte anche piuttosto consistenti e buoni pasto che però vengono assegnati a discrezionalità dell’azienda. Inoltre in alcuni casi, specie nelle multinazionali, gli stage sono retribuiti, mentre in altri casi lo stagista non riceve assolutamente nulla. Infine tutto ciò è molto utile perché quando sono certificate dalle strutture promotrici, possono essere riportate nel curriculum.
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