Lo smart working permette di lavorare in casa per qualche giorno al mese, un cambiamento notevole sia per l’azienda che per i lavoratori, quest’ultimi si trovano a gestire in autonomia il proprio lavoro.
Smart working al via
Lo smart working mette in allarme molte aziende, principalmente per la paura dell’abbassamento della produttività del lavoratore. Ma nella realtà l’obiettivo principale dello smart working è proprio quello di creare una modalità di lavoro più flessibile, produttiva e autonoma. Ovviamente come ogni cambiamento è difficile da comprenderne e accettare, lo smart working “rompe” il concetto di luogo fisso di lavoro e mette al centro del concetto di lavoro i lavoratori, la competenza, la creatività e la capacità di auto-organizzarsi. La flessibilità alla base dello smart working ha già conquistato le società in giro per il mondo e con il tempo conquisterà anche le aziende italiane. Una realtà vicino al telelavoro che permette di unire la flessibilità, l’autonomia e anche la collaborazione, tutto questo grazie alle nuove tecnologie che riescono a creare anche ambienti di lavoro innovativi.
Smart working tra vantaggi e limiti
Lo smart working è in grado di tagliare dei costi e di risparmiare su molteplici aspetti, per quanto riguarda i lavoratori si parla di un aumento del +20% della produttività, seguiti dalla soddisfazione e motivazione in crescita grazie alla possibilità di gestire meglio vita privata e lavoro. Per quanto riguarda la riduzione si parla sia di risparmio di costi che di tempo nello specifico, riduzione dei costi di gestione dello spazio fisico, riduzione del tasso di assenteismo, risparmio orario e risparmio economico. Ma nello specifico si può dire per concludere che si parla di due giorni a settimana di home working che porta un risparmio di fine anno di 172 ore, rispettivamente nel lato economico si parla di 1.200 Euro.
Fonte: Shutterstock