Precariato e titolo di studio vanno di pari passo, tanto che una prima occupazione con contratto atipico caratterizza anche i laureati e raggiunge percentuali più elevate rispetto ai diplomati.
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Lo sottolinea il presidente dell’Istat Giovanni Alleva, nel corso di un’audizione in Commissione Affari costituzionali alla Camera, evidenziando come l’inizio della carriera si caratterizzi per un impiego precario soprattutto per coloro che hanno conseguito la laurea (35,4%) e, in misura minore, per chi ha ottenuto il diploma (21,2%).
«L’occupazione atipica al primo lavoro – ha affermato Alleva – è diffusa anche per titoli di studio secondari superiori o universitari e cresce all’aumentare del titolo di studio, essendo pari al 21,2% per chi ha concluso la scuola dell’obbligo e al 35,4% per chi ha conseguito un titolo di studio universitario».
Una situazione che riguarda l’inizio del percorso professionale e che non sembra influire sulle future prospettive di guadagno: secondo l’University Report 2017 stilato dall’Osservatorio JobPricing, infatti, la differenza retributiva media tra laureati e non laureati pari a circa 12mila euro lordi (in riferimento alla RAL). I dati relativi ai compensi per livelli di istruzione mostrano una RAL media pari a € 27.782 per i non laureati e a € 39.734 per i laureati.
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