Quando la busta paga sbaglia

di Anna Fabi

Pubblicato 20 Luglio 2017
Aggiornato 27 Settembre 2018 10:11

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Busta paga ed errori, ecco come leggerli e cosa fare.

Sul lavoro gli errori non mancano mai, anche quando riguarda la busta paga. Gli errori in busta paga possono però essere molto gravi soprattutto quando vengono fatti volontariamente. Infatti la problematica principale si trova quando si deve capire se l’errore è una disattezione oppure è un omissione del datore di lavoro.

Quando si elabora la busta paga le aziende si affidano a dei professionisti quali i Consulenti del Lavoro oppure ad impiegati qualificati interni all’azienda che sono specializzati in questo. Per questo nel caso in cui ci si imbatte in un errore la prima strada è quella di segnalare all’azienda i sospetti errori in busta paga.

Come detto la parte importante da capire è distinguere sempre i due casi nonché la busta paga sbagliata per errore materiale del datore di lavoro (o di chi elabora le buste paga), oppure quando c’è un comportamento illecito del datore di lavoro che omette o registra in maniera infedele di dati retributivi in busta paga generando differenze sui trattamenti retributivi, previdenziali e fiscali spettanti al lavoratore.

Per capire come agire al meglio si deve capire in primis l’importanza dell’errore, nel caso in cui l’errore in busta paga è un errore materiale, la migliore cosa da fare è presentare una richiesta scritta al datore di lavoro, anche via email, nel quale si evidenziano gli errori e le omissioni richiedendo una correzione e modifica della busta paga.

Nel caso in cui è il datore di lavoro che volontariamente omette di inserire in busta paga alcune voci della retribuzione, si parla di un comportamento illecito, in questi casi bisogna agire tramite un Avvocato, un Consulente del Lavoro o un sindacato, per far valere i propri diritti o per valutare i passi da farsi per rivendicare le somme che non gli sono state erogate in busta paga. Ovviamente la busta paga errata può essere corretta sono presenti però dei limiti di tempo. Il datore di lavoro ha tempo per emettere il Libro unico del Lavoro fino al 16 del mese successivo al mese di elaborazione.