Qual è l’impatto della trasformazione digitale sull’occupazione e la ricerca di personale? A fare il punto è l’Osservatorio statistico dei Consulenti del Lavoro, che in occasione del Festival del Lavoro di Torino ha diffuso l’elenco delle 10 professioni altamente qualificate maggiormente richieste dalle imprese.
Le digital skill nelle professioni manageriali
Professioni vincenti, quindi, che nel periodo 2012-2016 sono state protagoniste di una crescita delle assunzioni pari a 141,6 mila dipendenti, mentre i dieci lavori ugualmente qualificati ma ormai in crisi hanno visto una perdita di 180mila unità.
Come sottolinea l’Osservatorio, tuttavia:
«L’impatto della tecnologia digitale sul lavoro non avrà effetti devastanti sull’occupazione. Semmai comporterà la necessità per tutti i lavoratori di adeguare, e anche velocemente, le proprie competenze. Se è vero infatti che molti lavori si avviano a scomparire per effetto dell’automazione dei processi produttivi è altrettanto vero che ne sono nati di nuovi.»
Ecco la top ten delle professioni che assicurano occupazione e successo:
- analisti e progettisti di software (+22,9 mila);
- disegnatori industriali (+20,4 mila),
- professioni sanitarie riabilitative (+18,9 mila),
- tecnici programmatori (+14,1 mila),
- tecnici esperti in applicazioni (+13,8 mila),
- maestri d’asilo (+12,5 mila),
- tecnici del reinserimento e dell’integrazione sociale (+11,8 mila),
- specialisti nell’educazione dei soggetti diversamente abili (+9,6 mila),
- tecnici del marketing (+9,4 mila);
- specialisti nei rapporti con il mercato (+8,1 mila).
Secondo l’Osservatorio, per essere considerata “vincente” una professione deve basarsi su capacità che non possono essere sostituite interamente dalle risorse tecnologiche, su qualità che vanno incontro alla richiesta di personalizzazione dei servizi. A rappresentare un valore aggiunto è la capacitò di superare le difficoltà così come l’intelligenza emotiva, le abilità relazionali, il problem solving e l’adattabilità.
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