La serenità sul lavoro è essenziale per lavorare meglio, ma spesso manca e non solo per colpa dei tanti impegni e dello stress.
Colleghi dominatori
Essere stressati sul lavoro può essere la normalità di molti lavoratori, emozione che nasce per i molteplici problemi presenti, tra i gli impegni, le retribuzioni basse o i tanti incontri e rapporti giornalieri. Il problema si pone quando questo malessere si va a creare per problemi esterni o eventi creati appositamente per danneggiare un determinato lavoratore. I comportamenti che vanno a danneggiare una terza persona volutamente sul lavoro sono catalogati come atti di mobbing. Il mobbing sul lavoro comprende alcuni determinati comportamenti come:
- rimproverare continuamente un dipendente in privato e in pubblico,
- gli insulti,
- sminuire o commenti irrispettosi,
- esercitare un controllo eccessivo,
- sovraccaricare apposta il lavoro un dipendente;
- ostacolare il lavoro di un dipendente con lo scopo di farlo sbagliare;
- nascondere di proposito delle informazioni necessarie per svolgere un compito in maniera efficiente;
- escludere di fatto qualcuno dalle normali conversazioni da ufficio e farlo sentire indesiderato.
Combattere i colleghi
Non si parla di comportamenti saltuari e isolati ma al contrario continui e giornalieri, tutto questo porta il dipendente in questione a vivere momenti molto stressanti che lo portano spesso anche al licenziamento. Non sempre, ma la maggior parte delle volte, il motivo principale è proprio la volontà di far licenziare una determinata persona. Per quanto riguarda il malcapitato è fondamentale rendersene conto e attuarsi per denunciare o cambiare la situazione, la scelta di fare finta di niente è sempre dannosa. Per vincere è importante cercare dei testimoni e degli alleati, pronti a testimoniare e raccontare tutti gli eventi accaduti. Tutto questo serve per combattere con più forza e terminare gli atti di bullismo il prima possibile.