Il lavoratore in nero è colui che è presente sul lavoro ma non ha un regolare contratto, quest’ultimo indispensabile per tutelare il lavoratore e l’azienda.
I doveri dei lavoratori
Il fenomeno del lavoro in nero è ancora molto presente, ma spesso non si è consapevoli delle reali conseguenze. Infatti spesso si pensa che spettano solo ed esclusivamente all’azienda, in realtà non è affatto così a pagare sono tutti. Nello specifico si parla di complesse conseguenze anche per il dipendente, infatti tra queste si trova il rischio di querela per il reato di falso in atto pubblico. Ma non solo, il dipendente rischia, nel caso in cui percepisce la disoccupazione, la reclusione fino a 2 anni. Inoltre per aver indebitamente percepito erogazioni ai danni dello Stato, si rischia la reclusione da sei mesi a tre anni ed infine l’INPS chiederà la restituzione delle somme percepite indebitamente e forse il risarcimento dei danni subiti. Per l’azienda che assume personale non dichiarato di parla di una maxisanzione per lavoro sommerso, di natura amministrativa, che varia a seconda della durata dell’impiego effettivo e parte dai 1.500 sino a 36.000 euro per ciascun lavoratore irregolare. Ricordando che in caso di impiego di lavoratori stranieri o di minori in età non lavorativa, le sanzioni aumentano del 20%.
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