I social media rappresentano una risorsa determinante sia per chi cerca lavoro sia per i datori di lavoro che vogliono scovare nuovi talenti, rivolgendosi a queste piattaforme online per reperire informazioni.
=> Social network un lavoro per professionisti
La maggior parte dei recruiters usa i social media per visualizzare i profili dei candidati prima di decidere in merito a una possibile assunzione, ma è proprio una presenza online non perfettamente lineare e discutibile a frenare il processo di selezione.
Quali sono gli errori e i passi falsi che possono limitare le possibilità di trovare un lavoro? Stando ai dati emersi attraverso l’edizione 2017 del Jobvite “Recruiter Nation Report”, ai responsabili della selezione del personale che monitorizzano i profili web dei candidati non piace imbattersi in questi contenuti:
- foto che dimostrano il palese consumo di sostanze stupefacenti;
- monologhi troppo incentrati sulla politica;
- testi contenenti errori di ortografia e grammatica;
- immagini che mostrano il consumo di alcool;
- foto o testi che ostentano ricchezza o acquisti molto costosi;
- foto che ritraggono poco vestiti;
- una presenza social limitata;
- condivisione di troppi selfie.
Molto apprezzati, invece, sono la segnalazione di attività di volontariato o la condivisione di progetti e lavori eseguiti, soprattutto se di pubblica utilità.
Fonte immagine: Shutterstock