Il mercato del lavoro giovanile: questo il tema centrale dell’ultimo approfondimento tematico diffuso dall’Istat, realizzato nell’ambito della Rilevazione sulle Forze di Lavoro e basato sulla generazione compresa tra i 15 e i 34 anni monitorata nel secondo trimestre 2016.
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Tra i dati emersi emergono le cifre relative al livello di istruzione, più alto nelle donne rispetto agli uomini e tra i residenti nelle regioni del Centro-Nord. Sono quattro su 10, inoltre, i giovani disoccupati soprattutto laureati disposti a trasferirsi lontano dal luogo di residente per motivi di lavoro la loro residenza.
Per quanto riguarda i canali preferenziali per trovare lavoro, invece, quattro giovani occupati su 10 hanno beneficiato della segnalazione di parenti, amici o conoscenti. Solo i laureati, invece, sembrano utilizzare altre risorse.
«La scelta di affidarsi alla rete informale – si legge sul rapporto Istat – si riduce molto all’aumentare del livello di istruzione perché diventano praticabili altri canali di ingresso, come le inserzioni sulla stampa o via web, la chiamata diretta di un datore di lavoro, le segnalazioni delle università, precedenti esperienze di stage o tirocinio presso la stessa azienda.»
Il secondo canale per trovare lavoro è rappresentato dalla richiesta diretta inoltrata a un datore di lavoro, mentre la terza modalità è l’avvio di un’attività autonoma.
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