Riuscire a mettere in piedi un’ impresa che cresce velocemente potrebbe sembrare la cosa migliore, ma una crescita troppo rapida non è sempre un buon segno. Essa infatti rischia di sovraccaricare le risorse e di creare a lungo andare un affaticamento generale.
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Una crescita lenta e sostenibile, con ritmi graduali è molto più facile da gestire. Una crescita toppo veloce infatti crea una serie di problemi che si vanno accavallando diventando poi ingestibili. A partire dallo spazio, infatti gli uffici dovrebbero permettere ad ogni lavoratore di avere uno spazio definito, in cui lavorare senza essere disturbato. Inoltre ognuno dovrebbe avere una scrivania ed un computer, invece non sono pochi i casi in cui i lavoratori ne sono privi, perché la crescita ha obbligato il manager ad assumere nuove risorse per far fronte ai nuovi impegni.
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Avere nuove forze lavoro a disposizione è di per sé una cosa positiva, ma si rischia di avere personale non abbastanza preparato alle esigenze aziendali. Allora, a cascata, si verificano altri problemi, come la necessità di una formazione adeguata, con conseguente spreco di risorse e tempo.
Questo inoltre può causare una perdita di professionalità e una confusione nella gestione del personale. Un altro danno può verificarsi nel rapporto coi clienti. Se infatti il loro numero aumenta ci saranno più richieste al customer service e se esso non è adeguato, perché abituato a lavorare a ritmi più bassi, si rischia di rovinare i rapporti.
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L’ultimo impatto negativo potrebbe essere quello di una differenza di visioni tra vecchio e nuovo personale. Con una crescita rapida gli obiettivi saranno diversi e chi era abituato ai vecchi non si troverà in sintonia con i nuovi arrivati, creando un ambiente di lavoro di difficile gestione.
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