L’accesso alla dirigenza pubblica dovrebbe essere consentito solo dopo attenta valutazione del Curriculum Vitae, del merito e dell’esperienza maturata: una proposta ma anche un punto di vista comune portato avanti dalla Fedirets, sindacato molto giovane costituito a Roma lo scorso 28 ottobre come Federazione Dirigenti e Direttivi Enti Territoriali e Sanità.
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Il sindacato propone di selezionare i dirigenti pubblici dopo una valutazione tecnico-specialistica e gestionale documentata dal CV:
«Da questo punto di vista potrebbe essere utile uniformare i modelli del curriculum per tutti i dirigenti della PA, in modo da renderli facilmente e effettivamente confrontabili.»
Competenza e professionalità devono quindi essere messe al primo posto nella determinazione degli incarichi pubblici. Altre richieste avanzate al Governo, come comunica Adnkronos, riguardano:
Stop alle riorganizzazioni continue perché creano instabilità e disorganizzazione. «Stop alle rotazioni selvagge perché producono, oltre ad instabilità, la perdita delle competenze specifiche. Maggiori garanzie per la durata degli incarichi dirigenziali e il rispetto dei contratti individuali di lavoro. Sì all’armonizzazione dei trattamenti economici delle varie dirigenze confluite nell’area funzioni locali. Largo a nuove opportunità lavorative attraverso la mobilità libera fra tutti enti territoriali. Più trasparenza per la prevenzione della corruzione.»
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