Non è detto che tutti nascano con obiettivi chiari e attitudini definite. C’è chi fin da subito sa cosa lo fa stare bene e quale lavoro è adatto a lui, ma la maggior parte della gente altalena la propria vita tra quello che forse vorrebbe fare, quello che forse gli esce meglio e quello che si ritrova a fare, in balia degli eventi.
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La cosa ideale invece sarebbe quella di capire quali sono le proprie capacità e su cosa indirizzarle. Per questo bisognerebbe prendersi del tempo per analizzare le proprie qualità e le proprie debolezze, cercando di mettere in pratica le prime per il lavoro e di colmare le seconde attraverso una formazione adeguata e un lavoro su se stessi. Se si riesce ad individuare una passione o un’attitudine però bisogna essere capaci di capire se si tratta di un fioco fatuo o di qualcosa che perdurerà nel tempo.
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In questo caso la risposta si chiarifica più facilmente con il passare dei giorni. Se l’interesse continua a ravvivarsi e si ha voglia di andare sempre più a fondo allora è stata trovata la strada giusta. Guardare alla propria vita e al proprio passato permette di individuare i momenti che sono stati più felici e analizzare perché lo erano.
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La felicità deriva dalle relazioni, dal contesto e dal proprio equilibrio, ma la gioia nel mondo del lavoro ha come base un obiettivo, la voglia di rendere concreta un’idea, una motivazione che spinge ad andare avanti.
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