Le regole del contratto

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 31 Gennaio 2018
Aggiornato 12 Ottobre 2018 14:44

Il contratto di lavoro a tempo determinato, le regole.

Il contratto di lavoro a tempo determinato determina il periodo nel quale il rapporto di lavoro è valido, può essere rinnovato, con proroghe e rinnovi, fino ad un massimo di 36 mesi.

Il contratto di lavoro a tempo determinato, come dice il nome stesso a un durata determinata con un termine finale di durata. Il contratto a tempo determinato non può superare i 36 mesi, anche se sono presenti delle eccezioni per i dirigenti con una durata massima 5 anni e per i dipendenti nel settore trasporto aereo. Tale contratto inoltre può essere prorogato qualora il contratto iniziale non superi i 3 anni e per una sola volta. Il dipendente può essere assunto nuovamente a tempo determinato nella stessa impresa, in due casi, nonché:

  • quando il dipendente è riassunto entro 10 o 20 giorni dalla scadenza del primo contratto, avrà automaticamente un nuovo contratto a tempo indeterminato
  • quando il lavoratore è riassunto subito alla scadenza del contratto a termine, il contratto di lavoro si considera a tempo indeterminato fin dalla data della stipulazione del primo contratto.

Per quanto riguarda i diritti i lavoratori con il contratto a tempo determinato hanno gli stessi diritti di quelli assunti a tempo indeterminato che svolgono la stessa attività o che abbiamo lo stesso inquadramento contrattuale. Si parla quindi di ferie, tredicesima mensilità, il trattamento di fine rapporto e ogni altro trattamento in atto nell’impresa. Il contratto di lavoro a tempo determinato per essere valido deve avere forma scritta, inoltre la copia dell’atto scritto deve essere consegnata al lavoratore e deve riportare obbligatoriamente l’indicazione del termine di durata del contratto. Infine il lavoratore assunto a tempo determinato non può essere licenziato prima della scadenza del termine se non per giusta causa, infatti se il licenziamento avviene senza la giusta causa il lavoratore avrà diritto ad un risarcimento, pari a tutte le retribuzioni che sarebbero spettate al lavoratore fino alla scadenza inizialmente prevista.