Fra le misure del Decreto Alluvione a sostegno delle popolazioni colpite dall’ondata di maltempo in Emilia Romagna e nelle altre Regioni del Centro Italia in stato di emergenza, c’è un’indennità una tantum a favore di lavoratori autonomi, liberi professionisti e collaboratori coordinati e continuativi che può arrivare a un massimo di 3mila euro.
In attesa delle istruzioni per la domanda all’INPS, il testo del decreto 61/2023 (articolo 8) consente di fornire una serie di dettagli applicativi.
Bonus Autonomi: come si calcola l’indennità
Per ogni 15 giorni di sospensione dal lavoro ricadenti nell’arco temporale che va dal 1° maggio al 31 agosto, spettano 500 euro, fino a un massimo di 3mila euro.
Quindi, se per ipotesi un lavoratore autonomo ha dovuto sospendere la sua attività mer 30 giorni in questo lasso di tempo potrà richiedere mille euro, e così via. Se però lo stop riguarda tutti e quattro i mesi considerati, non può comunque chiedere più di 3mila euro.
A quali lavoratori spetta
Passiamo alla platea degli aventi diritto:
- collaboratori coordinati e continuativi,
- titolari di rapporti di agenzia e di rappresentanza commerciale,
- lavoratori autonomi o professionisti, compresi i titolari di attività di impresa.
Gli aspiranti beneficiari devono essere iscritti a una «qualsiasi forma obbligatoria di previdenza e assistenza», formulazione che comprende tutte le gestioni INPS ma anche le casse di previdenza dei professionisti.
L’altro requisito è legato alla residenza o al luogo in cui viene esercitata l’attività, che deve essere compreso nel perimetro della zona di emergenza in base alle delibere del Consiglio dei Ministri del 4, 23 e 25 maggio 2023.
Alla data del 1° maggio 2023, i beneficiari devono essere residenti, domiciliati o lavorare esclusivamente in un dei Comuni alluvionati. Nel caso degli agenti e rappresentanti di commercio, basta che l’attività sia esercitata prevalentemente nella zona alluvionata.
Requisiti per fare domanda
Il comma 2 prevede che la domanda vada sempre presentata all’INPS, e non fornisce precisazioni sul coordinamento con le altre forme di previdenza obbligatorie. Le indicazioni precise arriveranno con i documenti di prassi.
Sembra poi probabile che rilevi l’ordine cronologico di presentazione delle domande. La legge prevede infatti un preciso limite di spesa pari a 253,6 milioni di euro, superato il quale l’Istituto non accoglierà nuove domande. «Qualora dall’attività di monitoraggio dovesse emergere, anche in via prospettica, il raggiungimento del complessivo predetto limite di spesa l’INPS non procede all’accoglimento delle ulteriori domande per l’accesso ai benefici in esame».