Commercialisti chiamati a svolgere un ruolo chiave per mettere in atto le novità dalla riforma della crisi d’impresa. Il Consiglio Nazionale (CNDCEC), tuttavia, ha segnalato alcuni punti critici, in particolare su misure d’allerta e controlli per la prevenzione dei rischi.
Si è infatti valutato di innalzare i parametri oltre i quali è previsto il ricorso ai controlli interni, portando da due a sei milioni di totale dell’attivo dello stato patrimoniale, da due a dodici milioni di ricavi, da dieci a cinquanta dipendenti.
Il rischio, secondo il CNDCEC, è di snaturare la riforma: sarebbe stato più opportuno fissare le soglie per l’introduzione di sindaco o revisore a 4 milioni di attivo, 4 milioni di ricavi e 20 dipendenti.
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Proprio sulla riforma della crisi d’impresa sarà incentrato il Convegno Nazionale che si terrà a Firenze il 25 e 26 ottobre, evento promosso dal Consiglio Nazionale dei Commercialisti. Un appuntamento per fare luce su una delle riforme più importanti degli ultimi anni, analizzando tutte le possibili conseguenze per l’imprenditoria nazionale.
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Nel corso del convegno si terranno quattro tavole dedicate alla riforma, in cui i professionisti ricoprono un ruolo determinante. L’attenzione sarà focalizzata su indicatori, Albo e figura del commercialista stesso. Si parlerà anche di procedure di allerta privata e pubblica e di procedura di revisione.
Le iscrizioni per partecipare al convegno, che si terrà presso il Centro Fiere di Firenze, apriranno il prossimo 1° luglio.