Media in Cinese

di Carla Astengo

23 Ottobre 2009 07:00

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Il Governo della Cina, mirando a competere con i giganti stranieri dei media, ha varato un piano di liberalizzazione parziale del settore per attrarre investimenti esteri, migliorare l'immagine del paese nel mercato internazionale e aumentare internamente l'influenza dello Stato

Il Governo cinese ha deciso di competere con i giganti stranieri del settore dei media ed indebolirne l’influenza nella creazione e sviluppo dei mezzi di comunicazione.

Come riportato ultimamente dal New York Times, il Consiglio di Stato della Cina ha presentato un programma di riorganizzazione e liberalizzazione del mercato dei media, mirato a rivedere i tradizionali metodi di lavoro del settore e a favorire la creazione di società d’informazione e conglomerati di intrattenimento di grandi dimensioni in grado di competere con i leader mondiali in questo segmento, come e Bloomberg e la News Corporation.

In particolare, il programma prevede la liberalizzazione parziale del mercato dei media per agevolare l’attrazione di investimenti stranieri, e il conseguente abbandono delle sovvenzioni statali.

L’esempio di un caso in cui questa riforma avviata dalle autorità cinesi mostra già effetti abbastanza positivi è quello dello Shanghai Media Group (SMG), attualmente in grave difficoltà finanziaria. La sua ristrutturazione si svolgerà in diverse fasi e prevede di attirare sia capitali stranieri, sia finanziamenti da investitori cinesi indipendenti, sulla base del piano di SMG di creare una holding che comprenda più di dieci filiali.

Le autorità cinesi sono convinte che la riorganizzazione dei media potrà contribuire a migliorare l’immagine del paese nel mercato internazionale e ad accrescere l’influenza dello Stato in Cina. Per questi motivi hanno deciso di consentire alle società private e straniere di investire nei mezzi di comunicazione e sui media di diversi settori -musica, cinema, televisione, teatro-, ma con la clausola che tutte le modifiche potranno avere luogo solo attraverso imprese di proprietà statale.