Viaggio nell’India dell’innovazione

di Barbara Weisz

4 Dicembre 2009 09:00

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Dalla Tata Nano ai telefonini ricaricabili meccanicamente della ideaForge Tecnology al modello distributivo di Hariyali Kisaan Bazaar ai film di Bollywood, ecco i punti forti del sistema India proiettato nel futuro

L’innovazione coniugata con il basso costo, il fermento culturale, la valorizzazione del territorio. Potrebbero essere queste le chiavi del successo per un paese che conta un quinto della popolazione mondiale. Dai materiali di lavoro del summit recentemente organizzato a Nuova Delhi dal World Economic Forum emerge un quadro delle potenzialità del sistema paese, dei suoi punti forti, delle aziende e dei settori che meglio potrebbero rappresentare il futuro dell’India.

L’esempio forse più noto è la Tata Nano, l’utilitaria supereconomica messa sul mercato dal produttore indiano (conosciuto in Italia anche in virtù della partnership con Fiat) che ha certamente rappresentato una delle più grosse novità nel mercato internazionale dell’auto, di cui nessun player del settore può non tenere conto.

Ma ci sono anche realtà forse meno conosciute ma altrettanto innovative. La ideaForge Technology, un’azienda fondata da tre giovani laureati dell’Indian Institute of Technology di Bombay, ha messo a punto una batteria meccanica per telefonini portatili (un minuto di ricarica manuale permette tre minuti di conversazione) che ha l’indubbio vantaggio di rendere accessibili le comunicazioni cellulari anche là dove non ci sian la possibilità di un allacciamento alla rete elettrica.

Un esempio di colosso mondiale che ha scelto l’India per l’innovazione è General Electric, che ha sviluppato qui una macchina per fare l’elettrocardiogramma da mille dollari: inizialmente destinata alle zone rurali del paese asiatico, viene ora venduta anche negli Stati Uniti. Idee vincenti anche sul fronte dei modelli di business, per esempio con Hariyali Kisaan Bazaar che ha una rete di oltre 300 negozi che vendono tutto ciò di cui un agricoltore può aver bisogno (dai prodotti per la casa, a quelli per la persona, agli utensili, ai macchinari, ai fertilizzanti e così via), e integrano l’offerta con una serie di servizi, comprese le consulenze finanziarie o relative al settore agricolo.

E ancora, LifeSpring Hospital gestisce piccoli ospedali specializzati nella maternità a prezzi abbordabili anche per donne di basso reddito, grazie a costi inferiori rispetto ai grandi ospedali privati, che devono gestire molti reparti e quindi più spese, a una politica di controllo dei costi anche attraverso l’outsourcing di test di laboratorio, servizi di farmacia e di pulizia, e a una tabellla di prezzi che consente a chi può permetterselo di aver trattamenti particolari, come la camera privata, a un costo maggiore.

Infine, si può sottolineare come la millenaria cultura indiana sia un importante volano per la crescita economica. Famosissima l’industria del cinema, recentemente consacrata dagli otto Oscar vinti da The Millionaire, di Danny Boyle, girato in India con attori indiani. Il distretto più famoso è Bollywood, la mecca del cinema di Bombay, famosa in particolare per i variopinti musical ma dove ormai si producono film di ogni genere distribuiti in tutto il mondo. E proprio dall’incontro fra Bollywood e i settori creativi come la pubblicità e i media digitali possono nascere nuove opportunità. Una risorsa ancora poco sfruttata rispetto alle potenzialità è rappresentata anche dal turismo.