Si chiamano bond e sono l’equivalente delle nostre obbligazioni ovvero titoli, normalmente a reddito fisso, emessi da società o da enti pubblici che garantiscono il pagamento periodico degli interessi e il rimborso del capitale alla scadenza convenuta. In pratica, si tratta di una somma prestata dai risparmiatori all’emittente che impiega i mezzi così raccolti per finanziarsi.
Normalmente sono una forma di investimento meno rischiosa rispetto alle azioni che, invece, rappresentano una parte del capitale dell’emittente. In genere, questo tipo di titoli è a reddito fisso, cioè prevedono un rendimento a tasso fisso già noto al momento della loro emissione. Esistono tuttavia anche obbligazioni a tasso variabile nelle quali l’interesse corrisposto è legato ad un parametro o le obbligazioni zero coupon che non prevedono un rendimento periodico, ma la cui remunerazione è rappresentata dalla differenza tra il valore che verrà rimborsato alla scadenza e quello pagato al momento dell’acquisto.
Per quanto riguarda la scadenza del titolo, essa è stabilita al momento della sottoscrizione ed è, in genere compresa tra i 2 e i 30 anni. Ovviamente maggiore è la durata del titolo, più lungo è il periodo per il quale il sottoscrittore rinuncia all’utilizzo del proprio capitale.
Esistono poi le cosiddette rendite perpetue, ovvero obbligazioni che non danno diritto al rimborso alla scadenza, ma prevedono esclusivamente il pagamento di un interesse periodico.
Una categoria di obbligazioni poco nota e poco diffusa è rappresentata dai century bond, ovvero da obbligazioni centenarie nelle quali, cioè, il capitale sottoscritto verrà rimborsato dopo 100 anni.
Si tratta di titoli del tutto simili alle altre obbligazioni, che se ne differenziano solamente per la scadenza particolarmente lunga che potrebbe, di primo acchito, farle sembrare simili alle rendite perpetue (da cui però si differenziano perché per queste ultime non è previsto il rimborso) o alla azioni (che invece non prevedono un rendimento fisso ma legato all’andamento della gestione e non contemplano il rimborso del capitale se non eventualmente allo scioglimento della società).
Anche se la scadenza è molto lunga, l’investitore può cedere il titolo sul mercato prima del suo termine in modo da disinvestire il capitale in esso impiegato.
Nonostante la scarsa diffusione di questi titoli, alcune note società statunitensi li hanno emessi in passato soprattutto tra gli anni ’90 e i primi anni di questo millennio, come la Motorola, l’Ibm, la Ford Motor.
Nel 2005 sono stati emessi Century Bond anche dalla Norfolk Southern, una compagnia ferroviaria statunitense operante tra le East Coast e la regione del Mississipi. In questi giorni i century bond tornano alla ribalta dei giornali per una possibile loro nuova emissione da parte della Norfolk Southern.