Quelli che hanno incassato le cedole più ricche sono i Benetton, seguiti a breve distanza dalla famiglia Berlusconi. Al terzo posto gli Agnelli. Decisamente distanziate le altre quattro grandi famiglie azioniste di Piazza Affari, secondo un’analisi proposta ieri dal Corriere Economia.
L’inserto del quotidiano di Via Solferino ha fatto i conti in tasca alle grandi famiglie del capitalismo italiano, per la precisione a quelle che esercitano un ruolo di controllo su almeno due aziende quotate in borsa, per una capitalizzazione totale superiore ai 500 milioni di euro.
Il criterio esclude una serie di nomi eccellenti, come Della Valle (Tod’s), Polegato (Geox), Moratti (Saras). Comprende invece i già citati Benetton, che oltre all’omonima azienda di abbigliamento hanno quote di maggioranza in Gemina, Atlantia e Autogrill, i Berlusconi, con Mediaset, Mondadori e Mediolanum (controllata da Fininvest al 35%), gli Agnelli, con Fiat ed Exor, i Caltagirone, con Caltagirone spa, Caltagirone Editore, Cementir, Vianini Lavori e Vianini Industria, i De Benedetti, che controllano L’Espresso e Cir, i Ligresti, con Premafin, Fondiaria e Milano Assicurazioni, e infine i Pesenti, il cui gruppo comprende Italcementi e Italmobiliare.
La somma di tutte le cedole dei gruppi in questione è pari a 1,3 miliardi di euro. C’è una differenza notevole fra le tre famiglie sul podio e le altre quattro. Nel gruppo fondato da Luciano Benetton il dividendo più ricco è stato quello di Atlantia, che è anche la società con la maggior capitalizzazione: alla famiglia sono andati 428,8 milioni, a cui bisogna aggiungere i 42 della Benetton, per un totale di 470,8 milioni (le altre due aziende non hanno distribuito nulla).
E, secondo un’elaborazione basata sul consensus degli analisti, nel 2011 incasseranno circa 70 milioni in più, arrivando a 539 milioni, con Autogrill che tornerà a staccare la cedola. Quest’ultima è l’unica società che sta mettendo a segno una performance positiva, in termini di valore delle azioni, con un rialzo dell’8,8%, mentre è in calo la capitalizzazione delle altre tre. Quanto al bilancio, Gemina chiuderà in in pari, le altre in utile.
I Berlusconi hanno incassato 369,6 milioni, dovuti per lo più a Fininvest (259,9), mentre Mondadori non ha distribuito nulla, tornerà ad essere remunerativa nella prossima primavera. Nel 2011 nelle tasche della famiglia arriveranno 504,3 milioni di euro. Anche in questo caso, nel 2010 la capitalizzazione è calata, mentre i risultati sono attesi in utile.
Gli Agnelli vantano la più alta capitalizzazione di borsa, grazie soprattutto a Fiat, e in entrambi i casi le loro aziende stanno incrementando il proprio valore, il Lingotto del 23,7% mentre Exor del 58,1%. Quanto ai conti, il 2010 è per entrambe l’anno del ritorno all’utile. La cedola staccata nella primavera del 2010 è stata di 260,3 milioni, di cui 204,3 da Fiat, mentre nel 2001 la famiglia incasserà 268 milioni.
Come si vede, la somma di queste tre big arriva a 1,1 miliardi, i restanti quattro si dividono circa 200 milioni. Carlo De Benedetti e i suoi familiari, per la verità, nel 2010 non hanno incassato nulla, mentre l’anno prossimo riceveranno circa 60 milioni. I Caltagirone hanno ricevuto circa 30 milioni, mentre la stima sui dividendi 2011 non può essere precisa perché mancano i dati di tre società. Ai Ligresti, circa 121 milioni quest’anno, e anche qui è incompleta la stima 2011.
Infine, i parenti di Carlo Pesenti, ai quali sono andati 57,1 milioni, che resteranno pressochè invariati, a 57,5 milioni, l’anno prossimo.