Tutto si può dire di Richard Branson, tranne che sia un uomo poco propenso a diversificare il proprio business. Il sessantenne imprenditore britannico e padrone della Virgin – con un patrimonio di 4,2 miliardi di dollari e con la sua Banca Virgin Money – ha sfidato i quattro giganti finanziari della City (Lloyds, HSBC, Barclays, Royal Bank of Scotland) prendendosi gli sportelli della Northern Rock: la banca, dopo aver subito il tracollo nel 2008, prova ora a risalire la china grazie all’intervento statale prima ed ora di Branson.
Già sedicenne, Branson, dimostrò fiuto per gli affari inventandosi da editore la rivista Student, primo successo di una serie di iniziative commerciali vincenti negli ambiti più disparati: musica, trasporti, fitness, Borsa, internet, automobilismo e tursimo.
Per il 2012 ha già in mente una nuova sfida: vuole gestire una seconda compagnia aerea, per strapparla alla British Airways, la compagnia di bandiera britannica intenzionata ad acquisire la medio-piccola BMI (300 voli la settimana dall’aeroporto di Londra Heathrow e collegamenti in tutto il globo) messa in vendita dalla proprietaria Lufthansa.
Branson ha fatto un’offerta davvero interessante, che ha messo in difficoltà la British Airways creando le condizioni per un’accesa competizione, che vedremo come andrà a finire il prossimo anno.
Conquistare i cieli, e gli spazi, sembra essere una vera mania per l’imprenditore britannico. Da tempo lavora all’ambizioso progetto Virgin Galactic per portare in orbita intorno alla terra ricchi clienti disposti a pagare 200 mila sterline ed essere essere i primi turisti spaziali della storia.
Esiste già un base operativa nel New Mexico dove è custodito lo Spaceship two, lo shuttle che ospiterà in futuro 500 appassionati che sembra abbiano già prenotato un biglietto per volare tra gli spazi stellati.
L’idea fantascientifica di trasformare il desiderio umano di estendere i propri orizzonti oltre il pianeta Terra, sta pian piano diventando realtà grazie all’immaginazione e al pragmatismo commerciale di Branson.
Branson dimostra ancora una volta che il commercio non è fatto solo di numeri e di statistiche, ma anche di fantasia ed immaginazione.