La quotazione alla Borsa di New York potrebbe portare il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, a essere fra gli uomini più ricchi del mondo, scavalcando in classifica guru dell’informatica come Larry Ellison di Oracle e Larry Page e Google e avvicinandosi a Bill Gates di Microsoft e all’imprenditore messicano Carlos Slim, che coi suoi 76 miliardi di dollari è il numero 1 della graduatoria.
I conti sono presto fatti: se oggi il 27enne studente modello di Harvard con un patrimonio di 13,5 miliardi di dollari risulta essere il 52° uomo più ricco del mondo in base alla classifica annuale redatta da Forbes, che calcola diversi parametri tra qui le azioni possedute. Ed è proprio in quest’ultimo campo che il creatore del social network più famoso al mondo si appresta a sbaragliare la concorrenza: quando la sua Facebook troverà “casa” a Wall Street e sarà valutata intorno ai 100 miliardi di dollari, il 28,4% delle azioni in suo possesso avranno un valore di 28,4 miliard, che aggiunti al patrimonio già suo raggiungerebbe la cifra di 42 miliardi di dollari.
Ma a favore del CEO di Facebook – in questa “gara” al primato – gioca il fattore età, che lo fa il più ricco in rapporto agli anni di vita. Ed è proprio il fattore età che risulterà fondamentale quando le azioni dell’azienda saranno quotate in Borsa e quando la finanza dovrà esprimersi sul valore del social network che, essendo sostanzialmente un prodotto unico al mondo, non si sa esattamente quanto potrà piacere ad analisti e investitori.
Intanto, se Mark Zuckerberg è pronto per lo sbarco in Borsa,negli Stati Uniti sono state condotte delle ricerche di mercato per capire quali siano le differenze tra gli utenti di Facebook e quelli del suo rivale Twitter: analizzando 9mila profili, quest’ultimo sembra più utilizzato dagli uomini (il 55% degli iscritti) a differenza del primo che piacerebbe di più al gentil sesso, che rappresenta il 53% degli utenti registrati. Sarà forse per questo che il social network del prossimo top giovane miliardario “ruba” una media giornaliera di 37 minuti ai suoi utenti contro i 21 di Twitter.
C’è poi un fattore fondamentale: solo il 13% di chi ha un profilo registrato su un social network utilizza esclusivamente Twitter, mentre il restante 87% è iscritto anche o solo a Facebook.