Bce: liquidità alle banche per 529 miliardi di euro

di Teresa Barone

1 Marzo 2012 14:00

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Dalla Banca Centrale Europea arrivano nuovi fondi destinati alle banche di Eurozona: prestiti a tasso agevolato per 3 anni.

Si è conclusa la maxi asta promossa dalla Bce finalizzata alla concessione di nuovi fondi alle banche europee: nelle casse degli istituti di credito arriveranno 529,531 miliardi di euro attraverso  finanziamenti a  tasso agevolato dell’1%, da rimborsare entro 3 anni.

Per la Banca Centrale Europea si tratta della seconda  operazione straordinaria di finanziamento che segue l’asta del 12 dicembre 2011, con esiti tuttavia ben superiori: quasi 530 miliardi di euro contro i 489 di tre mesi fa. L’intento della Bce è quello di garantire la liquidità delle banche per favorire i prestiti alle imprese, allo stato attuale pesantemente danneggiate dalla crisi economica.

Sono infatti 800 gli istituti che hanno partecipato all’asta e che riceveranno i fondi europei: prestiti finanziari da rimborsare entro 36 mesi con l’opzione di versare una parte dei contributi, o anche il totale, alla scadenza di un anno dall’avvio del finanziamento e successivamente a scadenze rateali.

Per quanto concerne l’Italia, secondo alcune indiscrezioni le banche della penisola avrebbero ottenuto fondi per circa 70 miliardi di euro, tuttavia, la Bce non ha reso noti i nomi degli istituti bancari che hanno preso parte alla Ltro (Long term refinancing operation), che con molta probabilità sarà l’ultima del 2012. Secondo Gilles Moec, capo economista di Deutsche Bank a Londra, la Bce potrebbe decidere per un’ulteriore operazione straordinaria di concessione fondi solo “Se i mercati andranno male“.

L’ipotesi di una terza Ltro è molto remota, tuttavia se si verificasse entro l’anno la quota totale dei finanziamenti a 36 mesi concessi dalla Bce alle banche di eurozona potrebbe lievitare fino a mille miliardi di euro. Per le banche italiane questi incentivi rappresentano senza dubbio una risorsa fondamentale in un momento di difficoltà, dovuto anche alle possibili novità in tema di liberalizzazioni.

Se i fondi europei serviranno a rimpolpare la liquidità destinata, a sua volta, a favorire la ripresa delle imprese, il decreto liberalizzazioni prevede invece un pacchetto di riforme volte a tutelare i consumatori ma considerate potenzialmente improduttive per le stesse banche, in primis il blocco delle clausole imposte su tutte le linee di credito. Il commento del presidente dell’Abi Giuseppe Mussari riassume il malcontento generale: “Il Governo non può chiederci di offrire alla clientela servizi gratuiti, si snatura la dimensione d’impresa bancaria“.