La crisi economica ha investito massicciamente anche il settore delle case automobilistiche e Fiat non è da meno, tanto che l’amministratore delegato del gruppo, Sergio Marchionne, si è rivolto ai potenziali acquirenti per chiedere loro consigli su come ripensare le auto del futuro.
Questi potenziali acquirenti sono proprio i giovani, ovvero il target a cui Sergio Marchionne chiede, attraverso un video messaggio diffuso sul sito ufficiale del gruppo Fiat-Chrysler, di partecipare al tavolo dei grandi dell’auto in occasione di una tavola rotonda che si terrà il 10 ottobre in quel di Bruxelles.
Dice Marchionne: “Crescendo ho avuto l’opportunità di girare e di vivere tra due continenti e diversi paesi. Questa internazionalità mi ha aiutato ad accumulare esperienza e conoscenze, ma mi ha anche dato la possibilità di vedere come le cose vengono fatte in maniera diversa nel mondo”. Un’opportunità, dunque, ai giovani italiani ma al contempo una vera e propria richiesta d’aiuto per uscire dalla crisi economica.
Sono peraltro stati appena diffusi i risultati di vendita del mercato tedesco, dove il brand Fiat fa peggio di tutti i competitor e segna un -19% a 8.045 unità. Una flessione evidente, mentre Chrysler va meglio e segna un andamento positivo. Male anche negli Stati Uniti, mentre per quanto riguarda il segmento italiano non è stato diramato alcun dato.
Durante un evento svolto in queste ore in Texas per celebrare il traguardo raggiunto da Fiat in quella zona, Sergio Marchionne ha inoltre parlato del gruppo Chrysler, spiegando che non ha la necessità di rivedere il sistema di pagamento delle pensioni negli Stati Uniti seguendo il modello introdotto da General Motors.
I dati complessivi indicano invece che Fiat Group Automobiles ha chiuso il 2011 con un rosso di 791,2 milioni di euro che si contrappongono all’utile di 369,6 milioni del 2010. Quasi invariati i ricavi, a 17,65 miliardi contro i 17,7 miliardi nel 2010. In tutto il mondo sono stati consegnati 2.032.900 fra auto e veicoli commerciali leggeri con una diminuzione del 2,4%: se da un lato c’è stata flessione del 4,6% per le vetture (con un preoccupante -10,7% in Europa), dall’altro c’è stata una crescita dei veicoli commerciali (+0,7%).