Decreto sviluppo: mini-bond e sconti fiscali

di Floriana Giambarresi

7 Giugno 2012 11:00

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Il decreto sviluppo è pronto per essere approvato in giornata odierna dal consiglio dei ministri: la revisione prenderà il via in queste ore.

Tante le misure previste nel decreto sviluppo che dovrebbe essere approvato oggi dal consiglio dei ministri. Nelle prossime ore, si riuniranno infatti a Palazzo Chigi per decidere i provvedimenti per fare in modo che le aziende possano trovare un sostegno alle proprie attività. E si parla dell’arrivo di sconti fiscali, mini-bond e altro.

Infrastrutture e incentivi alla crescita sono i punti chiave del decreto sviluppo, secondo quanto annunciato da Claudio de Vincenti, sottosegretario allo Sviluppo Economico che, durante l’assemblea annuale di Federacciai, ha spiegato che “il decreto conterrà due grandi capitoli: il primo riguarda le infrastrutture e l’energia e contiene norme sui project bond, necessarie a rendere l’Italia in grado di usarli bene quando verranno introdotti dall’Unione Europea. Il secondo capitlo riguarda il riordino degli incentivi, per convogliare le risorse verso tre grandi aree: ricerca e sviluppo, aree di crisi e internazionalizzazione delle aziende italiane, cn particolare attenzione alla crescita interna e all’accesso al credito per le imprese”.

Il tema-sviluppo non è ufficialmente all’ordine del giorno della riunione convocata per le 14, ma secondo le indiscrezioni le decisioni sui provvedimenti in atto non dovrebbero mancare. Il decreto sviluppo è molto corposo: è composto da 78 articoli e per tale motivo non si esclude che venga diviso in due parti.

Per facilitare l’assunzione di personale qualificato arriverà un credito di imposta del 35%, con un tetto massimo fissato a 100 mila euro per ogni impresa, il quale andrà a favore dei giovani laureati specializzati in ambito scientifico o tecnico. Inizialmente, lo stanziamento prevederà l’elargimento di 50 milioni di euro, ovvero una cifra che corrisponde a quattro mila nuovi posti di lavoro.

Arriveranno sempre per le imprese anche nuove regole circa i fallimenti: anche l’Italia dovrebbe introdurre un sistema simile al Chapter 11 statunitense, che consente alle imprese di risanarsi grazie anche alla tutela verso i creditori. Le piccole imprese dovrebbero poi disporre di mini-bond.

Pare non mancheranno poi incentivi fiscali a favore di project bond, utili ad attivare capitali nella realizzazione di opere infrastrutturali, nonché misure che andranno a toccare la pubblica amministrazione.