Grandi novità per Eni, che pone le basi per una ancor più convinta espansione in Asia. Il “merito” è della sua Versalis, l’azienda chimica del gruppo, che ha aperto una nuova sede nella città di Shanghai (alla presenza dell’amministratore delegato Daniele Ferrari), ed ha stipulato una joint venture di significativo impatto con l’azienda petrolifera malese Petronas.
Ma andiamo con ordine. Versalis ha scelto di operare in Asia attraverso due società di nuova costituzione: le newco (Versalis Pacific Trading e Eni Chemicals Trading) saranno possedute per il 100% da Versalis, e avranno il compito di supportare l’espansione delle attività del gruppo nei mercati di Cina (soprattutto), Taiwan, Corea del Sud, Singapore, Malesia, Thailandia, Indonesia, Australia, Giappone, India, e ancora Sri Lanka, Filippine, Vietnam, Pakistan e Bangladesh.
Il compito delle due newco è ben individuato all’interno delle strategie di internazionalizzazione della società, che guarda con crescente interesse al mercato asiatico, dove ritiene di poter diventare uno degli indiscussi protagonisti. Le nuove società svolgeranno attività di improtazione e di vendita dei prodotti chimici, supportando altresì lo sviluppo di partnership nello stesso continente.
Proprio a proposito di joint venture, appare essere di particolare significatività quella con la Petronas, uno dei leader mondiali nel settore chimico, con la quale la Versalis produrrà elastomeri mediante un sito a gestione congiunta a Pengerang, Johor. Tenendo in considerazione che Versalis è già il secondo produttore europeo di elastomeri e uno dei principali a livello mondiale, e che la strategia punta proprio al rafforzamento di tale business per soddisfare una crescente domanda asiatica, è facile effettuare vlautazioni immediate sulle ragioni di tale partnership.
In particolare, Versalis guarda con estremo interesse a quanto avviene all’interno del mercato cinese, giudicato quale quello a maggiore tasso di potenzialità nel comparto auto. Entro il 2020 il mercato delle autovetture cinesi dovrebbe conquistare un ruolo da leader passando da 75 milioni a 215 milioni di unità, con un trend che trascinerà dietro di sé una presumibile esplosione della domanda di penumatici.
L’ulteriore tendenza in atto nel mercato asiatico – e non solo – è la maggiore richiesta di penumatici ad alte performance, che richiederanno una più incisività delle attività di ricerca e di sviluppo.