Snam punta ad allargarsi in Europa attraverso alleanze e acquisizioni con altre aziende del settore gas, con l’obiettivo secondario di fare dell’Italia l’hub continentale per la distribuzione. La società guidata dall’amministratore delegato Carlo Malacarne vuole infatti approfittare del calo della domanda interna per trasferire in altri Paesi il combustibile in eccesso.
“Siamo pronti per creare un’infrastruttura europea delle reti, in modo da facilitare il trasporto del gas dal nord Africa al nord Europa“, ha sottolineato il top manager nel discorso di inaugurazione della sala operativa nel quartier generale di San Donato (appena fuori Milano), dove giorno e notte saranno monitorati i flussi di gas su 32mila chilometri di gasdotti situati sul territorio nazionale, cui si aggiungono 11 centri di compressione.
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Il CEO ha ricordato anche che l’Italia è l’unico Paese europeo che dispone di una struttura adatta a trasportare gas dall’Algeria fino a Londra. Intanto, questa struttura di cui si è celebrato il taglio del nastro (anche se esistente dal 1962 è stata completamente ristrutturata) è il risultato di un investimento da 10 milioni di euro: grazie a moderne tecnologie, verranno tenuti sotto controllo i 230-240 milioni di metri cubi di combustibile che la Penisola importa quotidianamente da Russia, Algeria, Libia e Norvegia, quantità leggermente inferiore ai 300 milioni che si acquistavano prima dello scoppio della crisi economica che ha ridotto i consumi.
“Nel 2012 il consumo nazionale sarà di 77 miliardi di metri cubi contro gli 86 miliardi registrati nel 2006” ha detto Malacarne. “Nel 2013 si dovrebbe avere un leggero rialzo dell’1%“.
Per quanto riguarda le strategie future, i vertici Snam non escludono l’ingresso di soci stranieri. Fra questi, ci potrebbe essere un fondo del Qatar che entrerebbe tramite la Cassa Depositi e Prestiti che ha appena rilevato il 30% delle quote che fino a metà ottobre era nelle mani di Eni, ex società controllante ora detentrice del 20,22%: tali quote dovranno essere vendute entro il prossimo mese di settembre.
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Il presidente Lorenzo Bini Smaghi ha poi ricordato che Snam ha completato il rifinanziamento, restituendo fino all’ultimo centesimo i soldi a Eni. “Almeno fino al 2015 siamo indipendenti dal punto di vista finanziario: siamo stati in grado di rifinanziare 15 miliardi di euro in un momento difficile con tassi più bassi di quelli dei titoli di Stato“.