Se i manager italiani vedono nero per quanto riguarda il prossimo futuro, anche a livello globale non si parla di una situazione differente, anzi. In base a quanto riportato da Grant Thorton nel corso di una recente intervista, c’è oggi poca fiducia delle aziende per i manager per quanto riguarda la ripresa dell’economia globale: si crede che potranno fare poco, nel 2013, per cambiare tale situazione.
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Ha spiegato Ed Nusbaum, ad di Grant Thorton International: «Non c’è dubbio che le protratte discussioni su come risolvere il problema del debito nell’Eurozona e il fiscal cliff negli Stati Uniti abbiamo fortemente pesato sulla fiducia delle imprese negli ultimi sei mesi. Con le prospettive economiche ancora incerte, investire è diventato più rischioso per molte imprese. La speranza è che queste problematiche possano essere risolte e che questo calo di ottimismo sia solo un fattore temporaneo e non marchi l’inizio di un declino a lungo termine».
Scendendo nel particolare, la caduta della fiducia tra i manager è dovuta in gran parte al calo registrato dagli USA, dove nel giro di due semestri si è visto un crollo dal 50% al solo 4%. In Italia, la fiducia resta in negativo per il quarto trimestre dell’anno appena concluso, ovvero a un -24%.
Secondo Giuseppe Bernoni, partner di Bernoni Grant Thornton, ciò rappresenta «un segnale preoccupante perché cristallizza le scelte imprenditoriali a lungo termine, complicando ulteriormente gli investimenti. Se osserviamo i dati nel dettaglio, le nostre imprese immaginano un anno a venire sostanzialmente statico per l’economia: il 46% prevede che vi sarà meno accessibilità al credito, il 48% non è intenzionato a concedere un aumento salariale ai propri dipendenti e il 56% individua nell’eccessiva burocrazia il maggior ostacolo alla crescita».
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