Prestiti personali in aumento, mutui fermi

di Teresa Barone

19 Febbraio 2013 10:00

logo PMI+ logo PMI+
Cresce la percentuale di prestiti personali concessi dalle banche, ma l?ansia degli italiani li spinge ad accendere polizze assicurative di tutela.

Buone notizie per chi ha in programma di richiedere un prestito personale, una risorsa fondamentale soprattutto in tempo di crisi ma sempre più difficile da ottenere. Secondo le stime più recenti, infatti, i finanziamenti personali sono in lieve crescita, al contrario dei mutui che, invece, rappresentano ancora un nodo duro da sciogliere.

Secondo le cifre diffuse da Crif i prestiti personali hanno maturato un incremento del 5% solo nel mese di gennaio, una percentuale che consente di fare ottime previsioni per il futuro. C’è tuttavia da considerare un altro aspetto che sottolinea l’incertezza in cui vivono gli italiani: a crescere, infatti, sono le richieste di prestito accompagnate da un’assicurazione, una forma di tutela che copra soprattutto il rischio della perdita del posto di lavoro.

La stipula di una polizza assicurativa legata al prestito è generalmente facoltativa (fatta eccezione per la cessione del quinto dello stipendio e della pensione), ma a quanto pare rappresenta pienamente le paure e le ansie dei lavoratori, a tutti i livelli professionali. Le Cpi (Credit Protection Insurance) sono infatti finalizzate a tutelare il cliente in caso di  decesso, perdita del lavoro e inabilità del soggetto da cui dipende il reddito familiare.

=> Scopri come crescono i tassi di interesse sui mutui

Se aumentano i prestiti personali, diminuiscono invece le richieste di mutuo, calate del 14% a gennaio (una cifra che si deve aggiungere al -42% che ha caratterizzato tutto il 2012). Per quanto concerne i finanziamenti individuali, inoltre, diminuisce anche l’entità dell’importo richiesto: dai 15.579 euro stimati nel secondo semestre del 2008 si passa, negli ultimi mesi dell’anno scorso, a 10.831 euro.

=> Leggi perché i conti deposito sono meglio di Bot e Bpt

Gli italiani, in definitiva, hanno bisogno di liquidità ma hanno anche timore di non riuscire a saldare il debito, pertanto non si sbilanciano nella richiesta di cifre esagerate: una realtà che contraddistingue soprattutto le Regioni del Sud Italia.