Con il decreto Irpef varato dal Governo Renzi crescono le aliquote applicate sulle rendite finanziarie, che passano dal 20% al 26% a partire dal primo luglio.
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L’incremento delle tasse riguarda tutte le rendite, compresi i conti correnti e i conti deposito, mentre sono state tagliati fuori altri strumenti di investimento come i buoni del Tesoro e i Fondi pensione, per i quali valgono ancora le tassazioni rispettivamente limitate al 12,5% e all’11%.
Si tratta, comunque, di rincari che riguardano gli interessi maturati a partire dal 1 luglio, mentre per quanto riguarda gli importi maturati entro il 30 giugno permane la tassazione al 20%.
La Cgia di Mestre ha effettuato alcun stime per determinare gli effetti della nuova normativa sui conti correnti degli italiani, verificando come il rincaro si aggiri introno a un euro all’anno per i titolari di conti correnti regolari, mentre se si parla di depositi di importi compresi tra 10mila e 50mila euro gli aumenti possono arrivare fino a 2,3 euro l’anno.
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Il cambiamento si farà sentire in modo più sensibile sui conti correnti caratterizzati da cifre fino a 250mila euro e, soprattutto, sui fondi che superano tale limite (in questo caso si parla di un aumento annuo superiore ai 170 euro).